APPROFONDIMENTI

Da diversi giorni lo stato di El Salvador è tormentato dalla pioggia; l’alluvione ha già causato molte vittime, ad oggi le stime ufficiali parlano di 32 morti e 20 mila sfollati.

“La situazione non accenna a migliorare – raccontano i volontari dell’associazione FUNDIPRO, controparte locale dell’associazione I Sant’Innocenti – le previsioni parlano di un aumento delle precipitazioni per oggi e sempe più zone, soprattutto nelle province, vengono innondate; il problema è che queste zone erano già molto povere, la gente viveva in baracche che l’acqua si è portata via, hanno perso tutto, comprese le coltivazioni della quali vivevano. La situazione è molto grave, i centri di prima emergenza dove vengono inviati gli sfollati sono già pieni e nuovi arrivi avvengono continuamente. C’è bisogno di tutto: vestiti, medicine, cibo, attrezzature. Il nostro lavoro, per fronteggiare l’emergenza, è iniziato da subito con un centro di raccolta aperto nella capitale; da sabato mattina, siccome la pioggia non accennava a diminuire e le richieste arrivavano sempre più numerose, alcuni di noi hanno iniziato a girare casa per casa chiedendo donazioni, mentre altri si sono incaricati di dividere il materiale raccolto per poterlo meglio distribuire. Il materiale raccolto viene distibuito nelle zone più povere, abbiamo iniziato dalla baraccopoli dove da diversi anni lavoriamo e dove vive la maggior parte dei bambini che aiutiamo con il sostegno a distanza e con la scuola “las abejitas” e da lì ci siamo poi allargati alle zone limitrofe, molte delle persone che aiutiamo vivono di ciò che coltivano e di ciò che riescono poi a vendere per la strada; come si può ben immaginare con questa situazione non hanno nè coltivazioni né prodotti da vendere. Stiamo tentando anche di contattare una comunità a Santiago de Maria, che è una zona poverissima molto colpita dall’alluvione, le strade sono logicamente bloccate, ma stiamo vedendo come poter portare anche a loro un po’ di aiuto. Ci stiamo coordinando anche con le autorità: oggi inizieremo il lavoro con i bambini e le famiglie nei centri di accoglienza.”

Per aiutare si possono fare donazioni attraverso il bottone qui sotto, oppure con bonifico bancario indicando come cusale “emergenza alluvione El Salvador”.

AGGIORNAMENTO

22 ottobre 2011 – EL SALVADOR. La situazione nello stato di El Salvador è tutt’ora molto grave; anche se le piogge si sono un po’ placate rispetto alla furia degli scorsi giorni, persistono comunque gravissime situazioni in tutto il Paese. Molti degli sfollati sono stati accolti in centri allestiti all’interno di scuole e strutture statali che ospitano ognuno centinaia di persone accampate come si è potuto. Le città, soprattutto le zone rurali, sono devastate dal fango, alcuni villaggi sono completamente isolati dall’acqua e della terra da essa portata; serve di tutto: cibo, medicine, vestiti e anche tempo, da passare con queste persone, per stargli vicino e sostenerli in questa ulteriore prova che la loro condizione, già molto difficile, certo non meritava. “Molte famiglie sono disperate – raccontano i nostri volontari – l’acqua ha spazzato via quel poco che avevano e dovranno ricominciare tutto dall’inizio; spesso nei centri si tratta di stare con loro, cercando di portare un po’ di speranza a chi si è visto togliere tutto ancora una volta”

Da una settimana ormai i volontari di FUNDIPRO, controparte locale dell’associzione I Sant’Innocenti, hanno iniziato il lavoro con i bambini nel centro per sfollati allestito presso la scuola “Walter Soundy”; “il primo giorno che siamo arrivati – raccontano – alcune persone dell’ente per la sanità stavano spiegando ai bambini alcune norme igeniche; noi ci siamo incaricati di raccontare loro, inscenando qualche situazione divertente, l’importanza dell’igene personale, soprattutto delle mani, prima dei pasti. I bambini sembravano divertirsi, speriamo che continuino a seguire queste semplici norme anche quando non siamo con loro, perché il rischio di epidemie è ora, come si può immaginare, molto alto.”

Il lavoro dei volontari con i bambini è anche quello di tenerli insieme e farli giocare insieme, tutti loro sono infatti stati catapultati in una situazione nuova, in un luogo dove magari non conoscono nessuno e dove sono lasciati a loro stessi per gran parte della giornata. Uno dei volontari racconta: “Abbiamo fatto tre giochi nell’ultima mezz’ora in cui oggi ci siamo fermati nel centro per sfollati, i bambini erano molto contenti e giocavano insieme. Il momento per me più bello della giornata è stato però quando siamo dovuti andare via: i bambini sono rimasti, nel salone che abbiamo sistemato per loro, a giocare insieme, come se si conoscessero da sempre; tutti volevano giocare allo stesso gioco insieme, mi ha colpito molto questo loro atteggiamento, perchè il primo giorno che siamo arrivati non parlavano tra loro e litigavano molto a giocare insieme. Oggi, invece, è nato da loro il desiderio di stare insieme; è stato molto gratificante per me, perché mi sono accorto che si stanno accorgendo della bellezza dell’amicizia e questo certamente li potrà aiutare a superare questo difficile momento.”

Giovedì al centro sono arrivate nuove persone, provenienti da una piccola città molto distante e i volontari sono stati impegnati nel liberare altre aule e spazi della scuola per permettere alle famiglie di accamparvisi. “Oggi il numero dei bambini, con l’arrivo di queste nuove famiglie, è quasi raddoppiato. Sono momenti tristi per noi questi, perché ogni nuovo arrivo significa una famiglia in più che ha perso tutto a causa dell’alluvione, è una tristezza che leggiamo sui volti degli adulti, ma a noi è chiesto di portare un po’ di speranza, con il sorriso sulle labbra, per ricostruire insieme questo nostro Paese ancora una volta tormentato.”

Venerdì alcuni dei volontari sono stati impegnati nella distribuzione di generi alimentari, medicine e vestiti in una zona nell’estrema periferia della capitale nella provincia della città di Sonsonate, una zona rimasta isolata per quasi una settimana; per raggiungela hanno dovuto letteralmente superare fiumi di fango.

22 ottobre 2011 – HONDURAS. Siamo riusciti finalmente a contattare i volontari dell’associazione Ahpos, controparte locale dell’associazione I Sant’Innocenti in Honduras, anche loro mobilitati a sostegno della popolazione duramente colpita dallo stesso alluvione. I volontari hanno aperto un centro di raccolta di beni di prima necessità e due primi gruppi, incaricati della distribuzione, si stanno in queste ore dirigendo verso le periferie nord e sud della capitale.

Fotogallery

La prima cosa che hanno fatto i volontari all’aggravarsi della situazione è stata quella di visitare e distribuire cibo e vestiti alle famiglie della zona marginale in cui già operano da molti anni attraverso la scuola “las abejitas”

[nggallery id=2]

Martedì 18 ottobre è iniziato il lavoro all’interno del centro per sfollati allestito presso la scuola “Walter Soundy”; ai volontari dell’associazione Fundipro, controparte locale dell’associazione I Sant’Innocenti, sono stati affidati in particolare i bambini delle famiglie lì accolte.

[nggallery id=3]

Già dal secondo giorno di lavoro presso il centro per sfollati i volontari raccontano che arrivano continuamente nuove famiglie, tanto che anche parte di essi è continuamente occupata a liberare aule per far posto alle nuove famiglie. Con esse aumenta, di conseguenza, anche il numero dei bambini affidati ai nostri volontari.

[nggallery id=6]

Oltre a lavorare all’interno del centro allestito nella scuola “Walter Soundy” nella capitale, i volontari si sono recati a Caluco, Sonsonate, una zona all’estrema periferia, molto colpita dall’alluvione e rimasta per giorni isolata, tanto che all’arrivo dei nostri volontari non era ancora giunto loro nessun aiuto. Sono state quindi effettuate 2 distribuzioni, soprattutto di vestiti, organizzando le famiglie dei due diversi villaggi visitati.

[nggallery id=5]